Il posizionamento di viti all’interno dell’osso, che possono assurgere a vere e proprie radici dentarie, è una metodica che consente di ristabilire la dentizione mancante in modo da non doversi “attaccare” ad eventuali denti adiacenti. Consente anche di protesizzare in maniera FISSA  situazioni ove fino a pochi anni fa si era obbligati a scegliere una soluzione protesica RIMOVIBILE. E’ sempre necessario avere immagini radiografiche molto precise dell’osso candidato ad accogliere una vite implantare. Spesso si rende obbligatoria una TAC (affiancata ad una ricostruzione tridimensionale dell’immagine della bocca) che evidenzia i volumi ossei oggetto di una futura chirurgia implantare, ed i loro rapporti con struttura anatomiche che non devono essere violate durante l’intervento.

Non tutti i pazienti possono essere sottoposti a chirurgia implantare; situazioni di diabete poco controllato, malattie ossee, concomitanti terapie per altre malattie (Es osteoporosi media e grave) limitano il successo della terapia, sconsigliandone l’attuazione. Chi soffre di parodontite, piorrea, NON può essere sottoposto a chirurgia implantare se prima non guarisce dalla malattia parodontale. Il FUMATORE vede notevolmente ridimensionato il proprio sistema di vascolarizzazione, ossigenazione e difesa dalle infezioni dei tessuti della bocca. Per tali motivi il nostro Studio è orientato a non praticare implantologia a pazienti fumatori.

Se dalle immagini tomografiche emerge una scarsa quantità ossea si può ricorrere ad un preventivo aumento dei volumi ossei (perché un impianto “non ci sta” o perché nel tragitto chirurgico sono presenti strutture anatomiche inviolabili) e poi ad inserimento della vite in titanio.

Interventi volti ad aumentare osso in modo tridimensionale possono essere molteplici e non è questa sintetica spiegazione delle metodiche protesiche a poterli illustrare. Ciò che voglio enfatizzare è che nel terzo millenio è QUASI SEMPRE possibile attuare una protesizzazione implantare, anche in una situazioni di grave mancanza ossea: ci sono tecniche di ricostruzione ossea molto efficaci e predicibili, che possono praticate in pazienti che non abbiano malattie come quelle sopra citate, e siano fumatori. Gli impianti osteointegrati, soprattuto in casi complessi rappresentano sempre la soluzione migliore (paragonando la loro stabilità con quella dei denti naturali), ma il loro successo dipende fortemente dalla motivazione del paziente a non fumare, sottoporsi a numerose sedute, esami radiografici. Sostituire un singolo dente posteriore, o pochi denti posteriori è molto più veloce e facile di quanto non sia sostituirli tutti; Protesizzare una bocca completamente senza denti e portarla ad avere protesi supportate da impianti è una tragitto che richiede sicuramente più tempo, più denaro e più "pazienza" da parte del paziente. Con ciò non è nostra intenzione scoraggiare il paziente orientato verso l'ottimale soluzione implantare, ma è per noi obbligo informare che esistono soluzioni protesiche tradizionali, sicuramente più veloci ed economiche, adatte a pazienti che non vogliono "stare in ballo" a lungo, o a pazienti e vogliano o possano investire meno denaro per la loro protesi.

PER IMPIANTO SI INTENDE UNA VITE IN TITANIO (sono attualmente in corso studi per materiali alternativi), IMMESSA IN UN FORO PRECEDENTEMENTE PRATICATO NELL'OSSO . TALE VITE HA UNA SUPERFICIE ESTERNA CHE VIENE INTEGRATA NEL TESSUTO OSSEO E UNA SUPERFICIE INTERNA GENERALMENTE FILETTATA CHE SOSTERRA' UN MONCONE. al di sopra del complesso Impianto /moncone vengono posizionate le strutture protesiche, fisse o rimovibili.

 

CASO DI SOSTITUZIONE DI UN DENTE SINGOLO FISSO

 

Giovane paziente che ha perso un dente per carie. Non volendo confezionare una protesi che si attaccasse ai denti vicini sani, si è optato per l'inserimento chirurgico di una vite impalantare che funga da radice, al di sopra della quale è stato avvitato un "moncone" (una sorta di finto dente rimpicciolito, in titanio).

 L'odontotecnico dopo aver sagomato il moncone confezionerà una adeguata corona protesica

La stessa corona, ad un anno dalla sua cementazione in bocca

 

Se il caso ora illustrato fosse stao caratterizzato dalla presenza di grosse carie, ricostruzioni o devitalizzazioni dei denti vicini, sarebbe stato superfluo ed eccessivo fare l'impianto; in linea di massima, la soluzione più adeguata sarebbe stata il ponte tradizionale, soluzione spiegata al capitolo Protesi".

 

                                    

                            Esempi di radiografie di controllo nel tempo di viti implantari

 

 

Immagini tratte da una TAC, strumento diagnostico spesso insostituibile nel valutare volumi morfologia e orientamento  osseo

 

SOSTITUZIONE DI TUTTI I DENTI DI UNA ARCATA DENTARIA  CON UNA PROTESI FISSA SUPPORTATA DA IMPIANTI

 

Il caso di seguito descritto parte da una situazione di totale assenza di denti nell'arcata inferiore; dopo aver avuto conferma dell'idoneo stato di salute, della collaboratività e dell'estrema capacità a tener puliti i propri denti da parte del paziente, è stata progettata sulla sua TAC una protesi supportata da impianti osteointegrati.

Le immagini sotto si riferiscono agli otto impianti e monconi a 3 mesi dall'intervento, e al ponte fisso deifinitvo cementato in modo fisso sui monconi stessi.

Si notino l'assenza di elementi dentari e il complessi impianti/monconi pronti ad accogliere il ponte sottostante

Il ponte è pronto per essere cementato

Vista superiore dello stesso ponte prima della sua cementazione

Il ponte è stato cementato.

 

Il caso precedentemente illustrato è di una PROTESI FISSA SU IMPIANTI e va riservato a pazienti senza condizioni di salute scoraggianti,  molto collaboranti e molto bravi a pulire la propria bocca. Questo paziente ogni sera impiega 5 minuti del suo tempo a pulire i suoi denti. Se non fosse così collaborante sarebbe stato inutlie rischioso e controproducente avventurarsi in una protesi così raffinata. 

Generalmente solo 4 impianti sono in grado di supportare una arcata protesica fissa nell'arcata inferiore. Per la stessa soluzione protesica nell'arcata superiore sono necessari 6 impianti.

In assenza dei requisiti minimi di sicurezza come salute e collaborazione del paziente, assenza di parodontite (si veda il capitolo ad essa dedicato) e totale astensione dal fumo sarebbe stato imprudente e pericoloso percorrere una strada protesica così complicata. Sarebbe stato meglio optare per una meno complessa (e molto meno raffinata) "dentiera". Per altro va ricordato che per i nove mesi che intercorrono dalle estrazoni dei denti residui alla cementazione del ponte defitinivo su impianti il paziente DEVE portare una dentiera provvisoria

 

SOSTITUZIONE DI TUTTI I DENTI DI UNA ARCATA CON PROTESI  MOBILE CHE SI ANCORA AD IMPIANTI

 

Quando non abbiamo una giusta quantità di osso in tutta l'arcata spesso ci stanno meno impianti e non abbiamo le condizioni di sicurezza per eseguire un ponte fisso su impianti. Allora si ricorre alla PROTESI RIMOVIBILE SU IMPIANTI . I monconi sono diversi di quelli visti qui sopra, perchè ad essi la protesi non verrà cementata, bensì incastrata

 Arcata superiore senza impianti, arcata inferiore con due impianti. Sui due impianti inferiori vengono alloggiati 2 monconi al di sopra dei quali vi è un "incastro" tipo maschio/femmina, la cui controparte è presente in un dentiera 

come si vede nella foto seguente relativa alla parte interna della dentiera, ovvero quella che si rapporta alle mucose; si notino i gommini in teflon che assicurano la tenuta fra la protesi e gli impianti.

Le protesi inserite. La protesi inferiore non è gravata da alcuna mobilità, anzi per rimuoverla è necessario applicare una certa forza.

 

                                                                                                                                           

LA TAC

 

la TAC, è un'indagine molto importante perchè ci dà con buona approssimazione le dimensioni, la forma il decorso e l'orientamento delle zone ossee dove dobbiamo inserire impianti  e le strutture anatomiche adiacenti, come nervi ,vene, arterie, seno mascellare.

 

 

ELEVAZIONE DEL PAVIMENTO DEL SENO MASCELLARE

 

Quando ci troviamo a dover inserire viti implantari per sostituire premolari e molari inferiori la struttura principale con la quale dobbiamo confrontarci è il Canale Mandibolare, che contiene Arteria, Vena e Nervo Mandibolare inferiore. Gli impianti devono essere posizionati in aree "certe" ovvero sufficientemente lontane dal Canale Mandibolare e dal Forame Mentoniero, altra area di interesse imprescindibile. A volte, quando dette strutture anatomiche sono troppo contigue all'area ossea destinata ad accogliere la vite implantare (a causa del riassorbimento eccessivo dell'osso), si rende necessario "ricostruire" l'osso prima di inserirvi l'impianto. 

Quando ci troviamo a dover inserire viti implantari per sostituire premolari e molari superiori la struttura principale con la quale dobbiamo confrontarci è il Seno Mascellare, ovvero una "camera" all'interno della nostra faccia, che fa parte di quelle cavità interne del naso (dette seni, quando si infiammano si parla di Sinusite) , che hanno il compito di purificare, umidificare e riscaldare l'aria che inspiriamo col naso.

Il seno mascellare si trova spesso sulla "traiettoria" di inserimento di impianti,  e spesso bisogna ricorrere ad una procedura chirurgica che lo "sollevi, allontani" in modo da poter contare su più osso ove alloggiare i nostri impianti.

A volte la Tac palesa uno spessore troppo esiguo per poter inserire impianti, e c'è necessità di aumentarne il volume

Le tecniche chirurgiche per affrontare queste situazioni non sono tutte alla portata dell'odontoiatra. Le più semplici possono essere condotte da noi in studio con modalità e tecniche che non preferiamo non spiegare in questa dissertazione per non creare confusione;  le più invasive devono essere praticate in una sala operatoria molto più attrezzata, da uno specialista ben più addestrato, il Chirurgo Maxillo Facciale.

 

L'azienda che costruisce gli impianti da noi utilizzati è svizzera, la Straumann-   www.straumann.it