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Lo studio dentistico può essere considerato la "fiera del monouso". Ci sono persone che soffrono di malattie contagiose gravi, come le eaptiti virali, l'Aids........

Alcune di queste non sanno di essere malate, altre non lo dichiarano nel modulo compilato in prima visita ove si devono dichiarare le proprie eventuali problematiche come allergie, malattie, gravidanze...

Da ciò consegue che un nostro atteggiamento improntato alla massima sicurezza che giudica TUTTI I PAZIENTI POTENZIALMENTE MALATI, dato che la prudenza non deve essere mai troppa.

Guanti, e mascherine degli operatori vengono cambiato ad intervalli regolari, anche se la visita alllo stesso paziente non è ancora finita. Le superfici della poltrona che vengono toccate dagli operatori durante la cura vengono coperte con adesivi trasparenti, cambiati ad ogni visita. L'appoggiatesta della potrona viene coperto con una protezione monouso, cambiato ad ogni visita. Per interventi chirurgici si copre tutta la poltrona con "lenzuola" monouso, strerili. Tra un paziente e l'altro. Gli operatori hanno sempre delle cuffiette copircapo.

Alla fine di una visita, dopo aver rimosso e buttato gli adesivi, i copri.appoggiatesta, i terminali degli aspiratori, si puliscono le superfici con sparay disinfettanti molto attivi contro virus, batteri, spore, funghi.

Stumenti taglienti come bisturi, aghi da sutura, fiale e aghi per anestesia e medicazioni DEVONO essere monouso.

Uno strumento odontoiatrico, dopo essere "uscito" dalla bocca del paziente, prima di "entrare" nella bocca di un altro va in contro alle seguenti procedure di sicurezza e disinfezione.

1: Risciacquo sotto acqua corrente

2: Stazionamento per almeno 15 minuti in una bacinella contenente una soluzione sterilizzante preparata ogni 8 ore

3: Stazionamento per almeno 5 minuti in una apparecchio a ultrasuoni contentente soluzione sterilizzante

3: Risciacquo e asciugatura con teli puliti

4: Imbustamento, ovvero immissione dello strumento in una busta termosigillata

5: Autoclavaggio, ovvero passaggio delle buste contenenti lo strumentario nell'autoclave, una macchina che in virtù di temperatura e pressione programmabile completa il processo di sterilizzazione dello strumento. Una volta ultimato l'autoclavaggio, gli strumento rimangono nelle buste che vengono aperte una ad una, al momento dell'utilizzo. Le buste non aperte nell'arco di un mese vengono aperte e lo strumento subisce di nuovo i passaggi 4 e 5.